Gli apprezzabili riconoscimenti scolastici, confermati
dalla fiducia di alcuni insegnanti, arrivata fin oggi e gli incarichi avuti nel periodo di ferma nei Carabinieri, mi
sono stati d'aiuto per avviare un’alternativa in favore dei Giovani Meritevoli
che non posseggono beni da offrire in garanzia alle banche per autofinanziarsi.
Ciò avvenne molto prima della nascita del “prestito
d’onore” e, al centro del mio progetto grezzo, ho voluto un paradigma di
"uguaglianza" che avesse consentito a tutti un unico
criterio di partenza: LA MERITOCRAZIA.
Dal 1982
svolgo un’attività nel campo pubblicitario, cui sono arrivato dopo essermi
licenziato da un apparato pubblico, poco premiante. Archiviato il volontario
abbandono del "posto fisso" ho architettato
un’innovativa idea, basata su convenzioni fra esercizi commerciali e loro
clienti, organizzata nel Viterbese.
Quell’idea, sospesa per mancanza di fondi oltre che per
l’oggettiva inesperienza (avevo solo 23 anni!) nel ‘92, portata ad un
concorso nazionale, vinse un lauto premio in denaro e m’innescò il desiderio
di riscatto espresso all’inizio, quando l’editore che, bandito, aveva il
concorso, iniziò a sfruttarla per sé, in autonomia, a mia insaputa e dopo averla opportunamente
modificata.
Nel ‘94, incoraggiato dal
Segretario Generale della Camera di
Commercio di Viterbo, Aldo Perugi (per me una grande pacca sulla
spalla) e dalla ventata di ottimismo in favore della “classe imprenditoriale”,
ispirata dalla storica “scesa in campo” di Berlusconi, misi
in stand-by la mia attività professionale e mi dedicai completamente alla
missione che tuttora considero nobile: aprire una strada al Merito Giovanile
senza soldi per intraprendere.
Era nato il
Progetto Mix-AGE. Dopo tanti anni, lo definisco "un patto di resilienza
che ho stretto con l'onore".
Il compito che mi sono “impartito” è dare un chance
a quanti, giovanissimi, hanno le mie medesime possibilità di partenza (ossia
Zero assoluto in tutto ed una famiglia avversa) dimostrando come è possibile
reperire, seguendo il mio metodo, fino a 350mila Euro in varie banche e senza
garanzie.
Nel 1996 a ridosso delle elezioni politiche, tentai di
richiamare l’attenzione di quanti stavano per diventare i nuovi
governanti, correndo a piedi, all’indietro, per 108 chilometri, da Terni
(dove
nel frattempo mi ero trasferito) fino al Quirinale, recando con me il
meccanismo del Progetto Mix-AGE, consegnato alla Segreteria di Scalfaro, venerdì
19 aprile 1996.
Nel ’99, dopo che l’amministratore delegato di
Sviluppo Italia (e del prestito d’onore) strinse con me l’accordo di
collaborazione iniziai un rapporto con
un' Emanazione del Ministero del Tesoro.
Nel 2001 mi venne restituita la
paternità del Progetto Mix-AGE, ceduta “ab origine” a tale Emanazione due anni prima, poiché
essa disponeva di risorse opportune per avviare il mio Progetto e la necessaria autorevolezza per renderlo
credibile. Tale Emanazione, divenuta poi Fondazione, aveva anche l’Alto patrocinio della Presidenza della
Repubblica.
Navigando nel presente sito, chiunque
si accorgerà che lo Stato in cui viviamo, tra i più evoluti del mondo e patria
di mecenati, è assolutamente sordo ed assente nei confronti di una risorsa
innovativa, basata esclusivamente sulla MERITOCRAZIA, staccata da ogni provvidenza pubblica, eccezion fatta per i limitati
costi d’avvio che lo Stato dovrebbe sostenere, per risparmiarsi ogni forma di
sussidio futuro.
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